GIACOMO DE NUCCIO
Come fare ad essere legare la vita, esistere. Non aspetterò che di trasformarmi Io nascerò di nuovo. (Giacomo 1995)
Esame di Laurea Magistrale di Giacomo De Nuccio Tesi: L’incontro con l’altro: la diversità tra mito, fiaba e realtà. Relatore: Ch.mo Prof. Sergio Zatti Controrelatore: Ch.mo Prof. Stefano Brugnolo
Presentazione del  Relatore.
Si   tratta   di   una   tesi   speciale   e,   per   molti   versi,   direi   eccezionale,   che   corona   un lungo percorso fatto di tenacia, intelligenza e applicazione … In   certo   modo   il   suo   percorso   non   poteva   che   approdare   qui   cioè   ad   un   titolo, L’incontro   con   l’Altro,    e   a   un   argomento,   la   diversità ;   Giacomo   affronta   con passione,   ma   una   passione   controllata   dal   rigore   della   disciplina,   quello   che   è innanzitutto un incontro con se stesso. Era   senz’altro   una   sfida   e   poteva   essere   una   sfida   rischiosa   perché   quando   l’ alterità    e   la   diversità    sono   vissute   sulla   propria   pelle   possono   portare   con   elementi di identificazione non controllata. Io voglio rendere omaggio a Giacomo perché questo non è successo. Questa   è   una   tesi   seria,   una   tesi   dotta,   intelligente   che   ha   saputo   maneggiare   il tema   dell’incontro   con   l’ altro    con   una   disciplina,   con   una   maestria   di   cui   all’inizio, francamente,     non     ritenevo     Giacomo     capace.     Questo     è     il     mio     primo riconoscimento,   ammirato   per   quanto   ha   saputo   fare   Giacomo   senza   ombra   di disequilibri    o    di    autocompiacimento.    Ha    conservato    sempre    la    lucidità    nel riconoscere   il   suo   tema   attraverso   le   forme   che   la   letteratura,   nel   corso   dei   secoli, ha   espresso,   ha   prodotto   a   cavallo   delle   epoche,   delle   lingue   e   dei   generi.   Io voglio   dare   anzitutto   un’idea   dell’indice   di   questa   tesi   così   lunga,   complessa   che attraversa   la   letteratura   da   Omero   ai   giorni   nostri,   o   vorrei   dire   dal   primo   esempio di   diversità    che   Omero   ci   offre,   cioè   la   figura   di   Tersite,   fino   ad   arrivare   alla Metamorfosi  di Kafka, fino a Gregor Samsa trasformato nell’insetto. Questo   percorso,   che   adesso   illustrerò,   sta   all’interno   di   due   cornici,   quella   iniziale vede   i   primi   tre   capitoli   nominarsi   “Noi   e   gli   Altri”,   “Lettura   e   Letteratura”,   “Il     diverso   e   l’ altro ”.    A   questo   punto,   incomincia   la   carrellata   dei   vari   personaggi interpreti di diversità  diverse fra loro, differenti: Tersite   e   le   sue   varie   rivisitazioni,   reincarnazioni   fino   ad   arrivare   a   quell’ombra   di Tersite   che   appare   nei   romanzi   di   Victor   Hugo   e   poi,   stando   sempre   nell’ambito omerico,   ma   trasferendoci   dall’Iliade   all’ Odissea ,   ecco   Polifemo   e   tutte   le   sue reincarnazioni,   rivisitazioni   del   Ciclope   fino   a   Pascoli.   Poi,   passando   attraverso tutta   una   serie   di   mostri   medievali,   troviamo   la   figura   di   Satana   da   una   parte   già affrontata   da   Giacomo   nella   tesi   triennale,   e   poi   il   buon   selvaggio    o   il   cattivo selvaggio ,   il   cannibale,   il   Calibano   di   Shakekspeare   e   il   gigante   Adamastor,   che rappresenta   la   vera   insidia   per   i   portoghesi   che   intendono   superare   il   Capo   di Buona   Speranza   e   tutta   una   serie   di   reincarnazioni   della   diversità    che   approda alla Metamorfosi di Kafka. Gli   ultimi   tre   capitoli,   il   nuovo   che   chiude   il   quadro,   sono   “Letteratura   e   disabilità”, “La   diversità    del   poeta”   e   infine   “Charles   Baudelaire”   come   personaggio   che incarna dentro di sé tutta una serie di  diversità . Io   voglio   chiedere   a   Giacomo   se   se   la   sente   di   raccontarci   un   po’   in   sintesi   il percorso seguito. Intervento del Prof. Stefano Brugnolo – Controrelatore Io   non   ho   nulla   da   aggiungere   se   non   associarmi   a   quanto   detto   dal   mio   collega   il Prof. Zatti. Avete   visto   le   parole   che   nascevano   dal   pensiero   di   Giacomo.   Credo   che   vedere Giacomo   in   azione   sia   una   esperienza   di   per   sé   emozionante,   un’esperienza   che   ci ha   emozionato.   Anche   perché   dobbiamo   capire   che   questa   tesi   è   stata   fatta   con lentezza,   correggendo   gli   errori,   tornando   continuamente   anche   indietro.   E’   stata insomma un grande lavoro di pensiero e di scrittura. Non   farò   domande,   voglio   solo   augurarmi   che   questa   risorsa   della   scrittura   sia   per lui   veramente   una   risorsa   e   che   possa   continuare   a   comunicare   così   bene   con   gli altri perché davvero dalla sua scrittura ci arrivano notizie importanti.
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