Come fare ad essere
legare la vita, esistere.
Non aspetterò che di trasformarmi
Io nascerò di nuovo.
(Giacomo 1995)
Presentazione del Relatore.
Si
tratta
di
una
tesi
speciale
e,
per
molti
versi,
direi
eccezionale,
che
corona
un
lungo percorso fatto di tenacia, intelligenza e applicazione …
In
certo
modo
il
suo
percorso
non
poteva
che
approdare
qui
cioè
ad
un
titolo,
L’incontro
con
l’Altro,
e
a
un
argomento,
la
diversità
;
Giacomo
affronta
con
passione,
ma
una
passione
controllata
dal
rigore
della
disciplina,
quello
che
è
innanzitutto un incontro con se stesso.
Era
senz’altro
una
sfida
e
poteva
essere
una
sfida
rischiosa
perché
quando
l’
alterità
e
la
diversità
sono
vissute
sulla
propria
pelle
possono
portare
con
sé
elementi di identificazione non controllata.
Io voglio rendere omaggio a Giacomo perché questo non è successo.
Questa
è
una
tesi
seria,
una
tesi
dotta,
intelligente
che
ha
saputo
maneggiare
il
tema
dell’incontro
con
l’
altro
con
una
disciplina,
con
una
maestria
di
cui
all’inizio,
francamente,
non
ritenevo
Giacomo
capace.
Questo
è
il
mio
primo
riconoscimento,
ammirato
per
quanto
ha
saputo
fare
Giacomo
senza
ombra
di
disequilibri
o
di
autocompiacimento.
Ha
conservato
sempre
la
lucidità
nel
riconoscere
il
suo
tema
attraverso
le
forme
che
la
letteratura,
nel
corso
dei
secoli,
ha
espresso,
ha
prodotto
a
cavallo
delle
epoche,
delle
lingue
e
dei
generi.
Io
voglio
dare
anzitutto
un’idea
dell’indice
di
questa
tesi
così
lunga,
complessa
che
attraversa
la
letteratura
da
Omero
ai
giorni
nostri,
o
vorrei
dire
dal
primo
esempio
di
diversità
che
Omero
ci
offre,
cioè
la
figura
di
Tersite,
fino
ad
arrivare
alla
Metamorfosi
di Kafka, fino a Gregor Samsa trasformato nell’insetto.
Questo
percorso,
che
adesso
illustrerò,
sta
all’interno
di
due
cornici,
quella
iniziale
vede
i
primi
tre
capitoli
nominarsi
“Noi
e
gli
Altri”,
“Lettura
e
Letteratura”,
“Il
diverso
e
l’
altro
”.
A
questo
punto,
incomincia
la
carrellata
dei
vari
personaggi
interpreti di
diversità
diverse fra loro, differenti:
Tersite
e
le
sue
varie
rivisitazioni,
reincarnazioni
fino
ad
arrivare
a
quell’ombra
di
Tersite
che
appare
nei
romanzi
di
Victor
Hugo
e
poi,
stando
sempre
nell’ambito
omerico,
ma
trasferendoci
dall’Iliade
all’
Odissea
,
ecco
Polifemo
e
tutte
le
sue
reincarnazioni,
rivisitazioni
del
Ciclope
fino
a
Pascoli.
Poi,
passando
attraverso
tutta
una
serie
di
mostri
medievali,
troviamo
la
figura
di
Satana
da
una
parte
già
affrontata
da
Giacomo
nella
tesi
triennale,
e
poi
il
buon
selvaggio
o
il
cattivo
selvaggio
,
il
cannibale,
il
Calibano
di
Shakekspeare
e
il
gigante
Adamastor,
che
rappresenta
la
vera
insidia
per
i
portoghesi
che
intendono
superare
il
Capo
di
Buona
Speranza
e
tutta
una
serie
di
reincarnazioni
della
diversità
che
approda
alla Metamorfosi di Kafka.
Gli
ultimi
tre
capitoli,
il
nuovo
che
chiude
il
quadro,
sono
“Letteratura
e
disabilità”,
“La
diversità
del
poeta”
e
infine
“Charles
Baudelaire”
come
personaggio
che
incarna dentro di sé tutta una serie di
diversità
.
Io
voglio
chiedere
a
Giacomo
se
se
la
sente
di
raccontarci
un
po’
in
sintesi
il
percorso seguito.
Intervento del Prof. Stefano Brugnolo – Controrelatore
Io
non
ho
nulla
da
aggiungere
se
non
associarmi
a
quanto
detto
dal
mio
collega
il
Prof. Zatti.
Avete
visto
le
parole
che
nascevano
dal
pensiero
di
Giacomo.
Credo
che
vedere
Giacomo
in
azione
sia
una
esperienza
di
per
sé
emozionante,
un’esperienza
che
ci
ha
emozionato.
Anche
perché
dobbiamo
capire
che
questa
tesi
è
stata
fatta
con
lentezza,
correggendo
gli
errori,
tornando
continuamente
anche
indietro.
E’
stata
insomma un grande lavoro di pensiero e di scrittura.
Non
farò
domande,
voglio
solo
augurarmi
che
questa
risorsa
della
scrittura
sia
per
lui
veramente
una
risorsa
e
che
possa
continuare
a
comunicare
così
bene
con
gli
altri perché davvero dalla sua scrittura ci arrivano notizie importanti.
giacomodenuccio.it